Un milione e centomila followers sui social, edizioni in dodici città, mille espositori complessivi, un milione e ottocentomila visitatori l’anno: sono alcuni dei numeri del Festival dell’Oriente, un format ormai collaudato che si è ora espanso a più festival eterogenei.
Appena concluse le variegate edizioni romana e torinese, negli ultimi due weekend di maggio (20, 21, 27 e 28) “esplode”, è il caso di dirlo, il triplice festival orientale, irlandese e latinoamericano a Malpensa Fiere (Autostrada A8 uscita Busto Arsizio-Malpensa), usufruibile con un unico biglietto.
Gli amici lombardi e di zone limitrofe (come Piemonte e Svizzera italiana) potranno godere di stand difficili da vedere in Italia, come quelli della Cambogia o della Mongolia, gestiti da cittadini autoctoni che portano la propria cultura (coadiuvati necessariamente da italiani).
C’è ovviamente il risvolto commerciale con vendita e/o degustazione di prodotti tipici, dunque avremo gastronomia, corsi, spettacoli, conferenze…
Come avere sott’occhio il calendario delle varie attività e delle disponibilità di posti?
Basterà inquadrare il QrCode sul calendario all’ingresso, che evidenzierà anche la mappa del festival con le varie location; in caso di posti gratuiti esauriti, sarà a volte possibile effettuare comunque l’attività prescelta a fronte di un corrispettivo minimo, un’offerta-fiera inferiore al valore di mercato.
Le proposte sono le più varie, ad esempio si potrà sperimentare direttamente la preparazione di un cibo, come il pane indiano, il macha (tè in sospensione), la cerimonia del tè cinese (dunque non solo quella più famosa giapponese), i dolci di banane …
E poi le danze (tra cui il K-Pop coreano che va per la maggiore tra i giovanissimi), le arti marziali, i corsi di calligrafie orientali, la pittura con lo zucchero (!), massaggi, meditazione e varie terapie ecc.
Insomma, tengono a sottolineare dall’organizzazione, una panoramica che evidenzia come l’Oriente “non sia un unico calderone” ma ogni paese abbia la sua specificità, anche solo ad esempio nei costumi e nella gestualità ad essi collegata: l’abito coreano è a corolla che si apre a effetto, con colori vivi ma monocromatici, mentre il kimono ha tipici motivi intessuti (il crisantemo ecc.);
il costume cinese da danza ha le sue particolarità, ad es. le maniche; i costumi cambogiano, tailandese e srilankese sono meno ampi ma decorati tridimensionalmente con filo d’oro, perline e accessori, speciali gli abiti da sposa caratterizzati dai copricapi per “lei” e le spalle molto evidenziate per “lui”…
Anche l’abito da sposa indonesiano ha decorazioni dorate ma piatte, cioè dipinte, con trucco abbinato nei colori simbolici della tradizione: il giallo delle messi, l’azzurro dell’oceano, il rosso dello zucchero di canna…
Particolarmente ricca l’area dedicata al Giappone con ricostruzioni di ambienti, storie e tradizioni.
Non mancheranno in fiera le attività per i bambini, come la creazione di pupazzetti e disegni, la vestizione del kimono, giochi cinesi, il gioco celtico del “lancio del ferro di cavallo”, il trucca bimbi celtico…
Eh sì, perché nell’area fieristica sarà ospitato anche il Festival Irlandese, dove il pubblico sarà particolarmente coinvolto da cerimonie come il matrimonio celtico, ambientazioni quale il villaggio celtico, le danze, le mostre fotografiche e di strumenti musicali,
i numerosi spettacoli con gruppi internazionali (dagli scozzesi SaorPatrol agli italianissimi Folkamiseria, passando per Siobhan and Gavin Irish Dancers),
la cucina tipica e ovviamente la birra, il tutto molto scanzonato e “giocato” all’insegna del colore verde.
Last but not least il Festival Latinoamericano col salsodromo, sarà presente il folclore di alcuni paesi particolarmente amati e rappresentativi (ad es. le ballerine brasiliane ecc.) insieme alla ricca gastronomia e agli esotici e insoliti drink.
Tra le novità dell’edizione Malpensa il Tour culturale alle ore 12 per assistere a momenti particolari in varie location, come la creazione di un mandala nella stupa, o al concerto nella yurta. E ci sarà un totem apposito per gli spettacoli (una settantina al giorno!), diffusi anche tra gli stand e non solo sui palchi dedicati.
Apertura del Festival dell’Oriente: i sabati dalle 10 alle 24, le domeniche dalle 10 alle 22. Apertura degli altri due festival: i sabati dalle 17 alle 24, le domeniche dalle 12 alle 22.
Biglietti a 13 euro intero, 8 ridotto, gratuito bambini fino ai cinque anni e ai portatori di disabilità grave certificata.
Acquisto online o alle casse, per comitive scrivere a: margherita@festivaldelloriente.net.
Chi abitasse lontano, sappia che si preparano tra settembre e ottobre le edizioni di Napoli, Perugia, Carrara, Parma e Padova.